3. scoprire che qualcuno vive nel torrione della Porta cittadina

Scrivi qui i tuoi pensieri… (opzionale)

Casa San Jacopo al Giardino

010Lucca è bella. Oltre ad essere bella è interessante perchè nelle sue architetture si legge il passar dei secoli e il respiro della storia e fantasiosa perchè la gente storia ed architetture le ha usate per viverci e lavorarci.

Un esempio di ciò è la trasformazione del torrione che affianca l’arco di Porta dei Borghi in bottega e appartamento: nella bottega c’è un bel negozio di ceramiche e nell’appartamento ci abita qualcuno che ha il pollice verde come dimostrano i vasi con fiori e piante che abbelliscono il balconcino. E mi piacerebbe visitare l’appartamento perchè me lo immagino con le pareti curve, con mobili fatti apposta,  con quadri che non stanno mai dritti.. un giorno troverò il coraggio per andare a suonare e chiedere il permesso di vederlo (e poi vi racconterò!).

Quindi non mancate di attraversare la Porta dei Borghi (Casa San Jacopo è proprio a 2 passi)…

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2 – Piazza Anfiteatro, Lucca

100 cose da non perdere a Lucca, n° 2: Piazza Anfiteatro 🙂

Casa San Jacopo al Giardino

Tra le cento cose da non perdere a Lucca e dintorni c’è sicuramente questa piazza molto particolare che Alessio individua come il principale simbolo della città e  non posso dargli torto: è un luogo davvero speciale che, in una passeggiata in città, non potete mancare.

Piazza Anfiteatro è probabilmente l’unica piazza in Italia che nasce all’interno di un anfiteatro romano. L’edificio fu fondato nel II secolo dopo Cristo dai Romani che nel 180 A.C. avevano costruito ‘Luca’, una cittadella circondata da alte mura lunghe un paio di kilometri, secondo le loro proprie tecniche, abitudini e buoni auspici. Una città situata in un punto strategico, dotata anche di un teatro e di un ampio forum che in breve diventa sufficientemente ricca da poter pensare di costruire un anfiteatro da dedicare a giochi e ad altre attività.

L’anfiteatro fu costruito all’esterno delle mura, a nord, deviando il corso del fiume Serchio e…

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Perché è difficile vivere con un toscano.

davvero molto carino! Ma in Toscana la varietà di fonazione è enorme 😀

flan au chocolat

Quando ho conosciuto quello che poi è diventato il mio ragazzo, è stata una dura impresa riuscire a capirlo. Lui non è straniero, anzi, parla benissimo l’italiano, però diciamo che ha dei piccoli difetti all’apparato morfo-fonatorio.

La prima sera che siamo usciti insieme ho capito circa la metà delle cose che mi ha detto e vi giuro che, seduta sul gradino davanti alla biblioteca, il primo a cui ho pensato è stato lui, il più grande: Dante. Ma non aveva passato in rassegna i dialetti per unificarci sotto un unico idioma, l’italiano? Perché qui, invece, parliamo la stessa lingua e comunque non ci capiamo?
Con i giorni che passavano ho cominciato a capire qual era il problema…le sue C erano mute! Per un orecchio abituato alla durezza delle consonanti del sud come il mio, l’assenza di una sola di queste ha scatenato il panico. Dunque, prima cosa da fare: aggiungere una C…

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La leggenda dell’Artiglio

Artiglio è il nomArtiglioe di una delle navi a vapore della società armatrice SO.RI.MA (Società Ricuperi Marittimi) di Genova e si occupava di rintracciare, recuperare e portare al porto le navi affondate prevalentemente durante la Prima Guerra mondiale.

Aristide Franceschini, Alberto Bargellini, Alberto Gianni, Guido Martinelli, Mario Raffaelli, Raffaello Mancini, Fortunato e Donato Sodini, Giovanni Lenci e Carlo Dominici facevano parte dell’equipaggio ed erano esperti palombari di origine viareggina: oggi sono nomi e storie impressi nella memoria collettiva di Viareggio.

Franceschi_Gianni_Bargellini_sull'ArtiglioAlberto Gianni in particolare aveva inventato la camera di decompressione e la torretta butoscopica determinante per i recuperi ad alta profondità.

L’Artiglio diventò famosa poichè nel 1930 fu incaricata dalla Compagnia Lloyd’s di recuperare il piroscafo transatlantico inglese SS Egypt che trasportava un prezioso e consistente carico di monete e lingotti d’oro: proprio Alberto Gianni era a capo dell’operazione che però fu rinviata alla primavera del 1931 per le cattive condizioni stagionali dell’Oceano Atlantico.

Ma l’Artiglio non completò mai il recupero perchè si dovette occupare della nave Florence, naufragata molti anni prima, di cui fu sottovalutato il carico di esplosivo e quando fu investita dall’esplosione fu distrutta e affondata e nella tragedia morirono, oltre a gran parte dell’equipaggio, anche i palombari Alberto Gianni, Aristide Franceschi e Alberto Bargellini.

Per conoscere a fondo la leggenda dell’Artiglio e scoprire altre storie, vi consigliamo di visitare il Museo della Marineria a Viareggio e di partecipare il 4 dicembre all’incontro organizzato presso il Museo con inizio alle ore 21. Sarà proiettato un film documentario sulle attività dei palombari dell’epoca.

la leggenda dell’Artiglio

Lardo di Colonnata, l’antico salume toscano.

Colonnata è un piccolo borgo in provincia di Massa Carrara ed è famoso anche per la produzione di questo particolare, profumato e appetitoso salume.

Italia, io ci sono.

Addentare un pezzo di pane ripeno di Lardo di Colonnata, seduti su una delle panchine che affollano i belvedere sulle montagne scavate attorno a Massa Carrara è un trionfo sensoriale difficile da dimenticare. L’esperienza gustativa di questo prezioso alimento è molto intensa: le spezie e gli aromi sciolti nel tiepido e abbondante grasso si spandono armoniosamente nel nostro palato.

L’origine del Lardo di Colonnata è forse da ricercare al tempo dei Comuni, anche se c’è chi li fa risalire agli Antichi Romani o agli Antichi Greci. Dal 2004 è protetto dal disciplinare IGP, che ne limita la produzione nei pressi di Colonnata, una frazione di Carrara. Qui le cave di marmo fanno da sfondo al paesaggio e le troviamo in ogni aspetto della vita del luogo: proprio il marmo è utilizzato per creare le vasche di stagionatura del Lardo, dette conche. Il disciplinare impone che la…

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artigiani / artisti al Lucca Comics

Lucca Comics non è solo un grande momento di aggregazione, condivisione e sperimentazione, è anche il luogo dove si possono trovare artigiani che lavorano con passione e competenza e creano dei piccoli capolavori.

Artigiani e artisti al tempo stesso, come i ragazzi che hanno creato L’Emporio del Kleer’a’Kawn e che avevamo già avuto la fortuna di conoscere in occasione di una visita guidata alle Mura di Lucca una notte dello scorso agosto ed ecco qui in foto il loro stand che si trova presso La Citadel davanti al Caffè delle Mura, sulle Mura di Lucca.

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Lucca fora

Borgo Giannotti, Lucca. Poco fuori Porta Sant’Anna si apre un antico borgo di natura commerciale che oggi rifiorisce con nuove attività che affiancano qualche bottega tradizionale. Fate una passeggiata, non ve ne pentirete!

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Enrico Panattoni, l’inventore della Stracciatella.

il gelato è un’eccellenza italiana e la stracciatella è fantastica!

Italia, io ci sono.

Quando siamo in coda dal gelataio, mentre scorriamo con gli occhi i vari gusti del gelato ripassiamo spesso sul fior di latte. Un gusto dal nome fresco e dal sapore delicato, dato dall’abbondante panna e dalla dolcezza dello zucchero. Ma come rendere ancora più buono il fior di latte? è una domanda che si deve essere fatto Enrico Panattoni, mentre sperimentava un nuovo gusto presto entrato nell’olimpo del gelato: la Stracciatella.

Nel 1953 a Bergamo alta Panattoni apriva il bar “La Marianna” e incominciava a vendere gelati riempiti con la nuova invenzione. La novità ha conquistato presto tutta l’Italia e le gelaterie hanno incominciato a produrre la creazione di Panattoni, ma con la diffusione di massa si è perso anche il nome dell’inventore.

Pochi giorni fa è venuto a mancare, ma se possiamo gustare un fior di latte con pezzi di cioccolato croccanti che si sciolgono presto in…

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