Befane, Befanini e Befanotti

“La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, con le toppe alla sottana, viva,viva la Befana!” Così recita una delle tante versioni dei canti della Befana, molto tradizionali nelle nostre terre di Lucchesia, che venivano cantati durante la sera della vigilia dell’Epifania dai ragazzi, chiamati tradizionalmente “Befanotti” , che andavano di porta in porta a chiedere dolcetti e leccornie. Oggi la tradizione continua e vengono offerte caramelle, cioccolatini e “Calze della Befana” straripanti di ogni golosità. Tuttavia, una volta (Nonna docet) non esistevano queste prelibatezze e le offerte in questione erano mandarini, noci, arance e, appunto, i Befanini. Questi ultimi sono biscotti tradizionalissimi delle nostre zone, che adesso si trovano tutto l’anno nelle vetrine dei forni e delle pasticcerie, ma che una volta erano fatti in casa da ogni famiglia nei giorni che precedevano l’Epifania, di cui erano, per il motivo sopra spiegato, il dolce tipico.Premetto che ogni famiglia ha la sua ricetta, chi mette una dose maggiore di burro e chi invece preferisce mettere un maggior numero di uova, chi mette Rum e chi no, chi adora abbondare con le scorze di agrumi e che invece mette solo il limone (e chi più ne ha, più ne metta). Io, ad esempio, sono una patita del burro, che contribuisce a dare a questi biscotti una morbidezza e una friabilità maggiori (almeno a mio parere). Cercare una ricetta valida ed il più possibile vicina a alla tradizione è stato difficile, ma chiedendo a nonne, zie, suocere, mamma, vicine e amiche sono arrivata alla conclusione che la ricetta più valida e largamente condivisa prevede queste dosi:

gr 500 di farinabefanini, gr 300 di zucchero, gr 150 di burro, 3 uova , ½ bicchiere di latte,1 bustina di lievito
1 bicchierino di rum, 1 cucchiaino di scorza di limone e di arancia,confettini colorati, 1 pizzico di sale

Come si fa?
Impastare la farina con il burro ammorbidito, lo zucchero, le uova, la scorza di limone e di arancia grattugiata (attenti a non grattare troppa scorza bianca) , il lievito, il liquore e un pizzico di sale. Bagnare l’impasto con un po’ di latte e lavorarlo velocemente, facendone poi una palla che dovrà riposare almeno per una mezz’ora in frigo. Stendere l’impasto con il mattarello dandogli uno spessore di 4 mm. Tagliarlo quindi con le apposite formine a forma di Befane, animali, cuori, stelle etc. Appoggiarli quindi (a debita distanza l’uno dall’altro) su una teglia imburrata, o, meglio, ricoperta con un foglio di carta forno (meno tradizionale ma più light). Spennellarli con una chiara d’uovo sbattuta. Decorare poi la loro superficie con i confettini colorati e cuocere in forno caldo per 20′, finché non avranno assunto un bel colorino dorato.

vassoio-befanini

La Befana è una vecchietta che somiglia un pò ad una strega, ma è tutt’altro che malevola: infatti distribuisce doni e dolcetti a tutti i bambini buoni, mentre porta il carbone a tutti quelli che hanno fatto arrabbiare la mamma ed il babbo. Le sue origini risalgono alla notte dei tempi, quando il Cristianesimo non esisteva ancora e le genti credevano nelle forze primordiali della natura. Anticamente, infatti, la dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio d’inverno, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l’anno, appariva sotto forma di una vecchia strega buona, che volava nel cielo a cavallo di una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta ad essere bruciata come un ramo, per poter poi rinascere dalle sue ceneri come Natura giovane e fresca, con la luna nuova. Prima di morire però, secondo la tradizione che ancora viene portata avanti, la vecchina passava a distribuire regali e dolci a tutti, che simbolicamente rappresentavano i semi da piantare in vista della rinascita della natura a Primavera. In seguito Cristianità e tradizione pagana si sono mescolate e hanno dato origine alla festa della Befana così come la viviamo oggi, chi più chi meno, in tutta Italia.

A Lucca sicuramente è una delle feste più sentite ed apprezzate da bambini di tutte le età!

 

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Happy tour!

Un modo insolito per visitare Lucca evitando il caldo pomeridiano.

Appuntamento alle ore 18,30 presso il Caffè Di Simo in Via Fillungo, happy hour con un calice di vino e una grande varietà di stuzzichini, una chiacchierata sul luogo in cui ci troviamo che era frequentato da Giacomo Puccini e da altre interessanti figure lucchesi come le Sigaraie e alle 19,00 circa partenza per la passeggiata cittadina.

Durante il tour potremo apprezzare la città che si prepara ad affrontare la notte: negozi che chiudono e che riprendono l’aspetto medievale, i riflessi sulle acque dei fossi, locali che si illuminano per accogliere i clienti, i primi avventori nei ristoranti, i Lucchesi che tornano a casa dal lavoro.. un momento intimo in cui si attenuano i rumori del giorno e la città si illumina lentamente con gli ultimi raggi di sole e poi con le luci artificiali, magiche e affascinanti.

Il tour terminerà in tempo per consentirvi, se avrete appetito, di fermarvi in qualche ristorante o pizzeria o di tornare a casa per cena o, il giovedì, di fare shopping nei negozi aperti nel dopocena.

Costo del tour (compreso un calice di vino e stuzzichini): 15 euro a persona.

Durata: dalle ore 18,30 alle ore 20,30 circa

Quando: ogni martedì e ogni giovedì nel mese di agosto. Per piccoli gruppi già costituiti è possibile concordare altri giorni per lo svolgimento del tour.

E’ richiesta la prenotazione per riservare i posti presso il Caffè Di Simo.

Per informazioni e prenotazioni, compilate il modulo sottostante o telefonate ai numeri: 349 1153068 o 339 6328832

Lucca: itinerario classico

Un piccolo borgo circondato da possenti mura, strade strette e lunghe che attraversano il cuore della città, negozi discreti incorniciati da palazzi borghesi: Lucca offre molti spunti di visita e partecipare ad una visita condotta da una Guida abilitata e specializzata sul territorio permette di vivere un’esperienza culturale e umana di grande qualità e di leggere la città con occhi nuovi.

L’itinerario classico consiste in una tranquilla passeggiata nel centro storico alla scoperta dei monumenti, dei luoghi e delle atmosfere che hanno reso Lucca famosa in tutto il mondo: le case medievali, le Mura Rinascimentali, le chiese Romaniche (San Michele, San Frediano e la Cattedrale), l’area dell’Anfiteatro Romano, Piazza Napoleone e Palazzo Ducale, Torre Guinigi e Via Fillungo con la Torre delle Ore.

Visiteremo la Cattedrale di San Martino che custodisce il ‘Re di Lucca’ ovvero un crocefisso in legno che, dice la leggenda, fu scolpido da Nicodemo e che fu meta di pellegrinaggi e di intensa devozione. Sempre in Cattedrale è possibile visitare (biglietto a parte) la parte musealizzata della chiesa e la cappella che contiene il monumento funebre dedicato a Ilaria del Carretto, moglie di Paolo Guinigi Signore di Lucca, e scolpito da Jacopo Della Quercia Straordinario artista del 1400.

Percorreremo insieme Via Fillungo per scoprire quanto può essere incantevole fare shopping nel centro di Lucca dove l’architettura degli edifici non può essere cambiata e i negozi offrono esempi deliziosi di stile Liberty.

Vi aspettiamo a Lucca!