Triste vicenda di Lucrezia Malpigli, una donna innamorata nella Lucca del’500

Tutti conosciamo, grazie a “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni, la storia della Monaca di Monza, che nel romanzo corrisponde al nome di Gertrude. In molti sappiamo che l’autore aveva fatto riferimento ad un personaggio storico realmente vissuto,cioè Marianna di Leyva, discendente di don Antonio de Leyva, gran capitano di Carlo V, che fu costretta a entrare in convento per volere della famiglia e che si macchiò, come la storia racconta, di terribili crimini. Però pochi sanno che, quasi contemporaneamente a questo personaggio, visse a Lucca una fanciulla che molto fece parlare di sè e che visse una storia incredibilmente simile a quella della sfortunata Marianna. Nella sua vicenda non manca proprio nulla: amore, passione, vendetta, omicidio e chi più ne ha più ne metta, ed è veramente difficile riuscire a catturare tutte le innumerevoli sfumature della sua triste vicenda nelle poche righe di questo Blog. Il suo nome è Lucrezia Malpigli e, come spesso accadeva alle ragazze nobili, molto giovane fu costretta dalla sua importante famiglia a sposarsi con Lelio, rampollo della famiglia più ricca della città: i Buonvisi, proprietari di molte ville e palazzi in tutto il territorio di Lucca, tra cui la villa Buonvisi al giardino, situata in via Elisa, nel centro storico della città. Tra loro sicuramente non ci fu mai amore, anche perchè il cuore di lei apparteneva già ad un altro, Massimiliano Arnolfini (che riceveva ad insaputa del marito in una delle tante ville di famiglia nella campagna lucchese, quella che oggi si chiama villa Torrigiani) suo primo e forse unico amore. Amore malato, oseremmo dire. Infatti si sa che egli, forse spinto dall’amata o forse per iniziativa personale, fece uccidere il marito di lei in una notte di giugno all’uscita della messa, che la coppia era solita ricevere presso la chiesa di Santa Maria dei Servi. Le colpe di questo brutale assassinio ricaddero fin da subito su di lui, che scappò immediatamente oltre i confini della Repubblica di Lucca, e sulla povera (o complice?) Lucrezia. Di fatto si sa che per sfuggire agli interrogatori, la bella giovane entrò a far parte del convento di Santa Chiara, con il nome di suor Umilia, ma di fatto, da quanto risulta, non abbracciò l’umiltà della fede e la semplicità della vita monastica. Il suo nome tornò ben presto ad essere famoso a causa di un altro terribile scandalo: molti testimoni affermarono infatti che fosse solita ricevere uomini nella sua cella e che favorisse incontri anche per le sue consorelle. Purtroppo una di queste, che probabilmente si trovava veramente nel posto in cui ambiva essere, minacciò di denunciare la cosa.

Da quello che sappiamo dagli atti del processo, suor Umilia fu ritenuta colpevole dell’avvelenamento proprio di quest’ultima e fu condannata perciò ad essere murata viva in una cella del convento. Anche Massimiliano nel frattempo fu catturato e condannato a morire nelle prigioni della Torre Matilde di Viareggio.

In seguito si perderanno le tracce dei due sfortunati amanti nei documenti ufficiali e negli archivi. La tradizione popolare vuole, che le anime dei due, ancora non rassegnate alla morte e ancora innamorate, continuino a cercarsi nei giardini della villa Torrigiani, a Camigliano, dove un tempo si incontravano felici.

La storia di Lucrezia è uno degli itinerari delle GuideInRete a cura di Lucia con partenza dal Caffè Di Simo a Lucca in occasione dell’Happy Tour!

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Lucchesi, di quelli D.O.C.

Un lucchese di carattere, forte e appassionato come un vero Toscano, frutto di tragici eventi o, per meglio dire, di un più che felice destino.

Di chi stiamo parlando? Ma del Lucchese più amato al mondo, il rubacuori che sfiorò le labbra dei più grandi, da Garibaldi a Giuseppe Verdi, da Giacomo Puccini a Ungaretti. Signore e signori, si alzi il Sipario per lui… Il sigaro Toscano, prodotto superlativo ed originale delle terre di Lucca.

La sua storia affonda le radici nel XVIII secolo, quando in Toscana si iniziò la sua produzione, a causa di un piccolo incidente del destino: infatti, una partita di tabacco di tipo Kentuky rimase all’aperto, fuori da una manifattura fiorentina, e prese umidità. In questo modo venne innescato un processo di fermentazione che diede origine ad un nuovo tipo di sigaro: il Toscano, appunto, che subito divenne importante anche grazie all’apporto dei commercianti lucchesi, che da generazioni cavalcavano i mercati economici di tutta Europa.

Una grande svolta nella sua produzione si ebbe tuttavia a partire dalla metà del XIX secolo, quando Lucca divenne la capitale incontrastata della produzione del sigaro, superando anche il mercato di Firenze. La manifattura divenne per i lucchesi un vero e proprio punto di riferimento, visto che dava lavoro ad una buona parte della popolazione incluse, stranamente per l’epoca, le donne. Le sigaraie, anzi, godevano di una situazione privilegiata: furono tra le prime donne emancipate di Lucca e potevano permettersi addirittura di frequentare il prestigioso Caffè Di Simo, il punto di ritrovo preferito dai ricchi lucchesi e dagli artisti, tra i quali Giacomo Puccini. La loro professione è ancora oggi molto apprezzata (una trentina lavorano ancora a mano i sigari più pregiati) e fino alla metà del ‘900 si trasmetteva generalmente da madre in figlia. Nel 1908 ottennero, tra le prime in Europa, che le Manifatture di Roma, Torino e Chiaravalle avessero al loro interno degli asili nido. L’ antica sede della manifattura si trova nel centro storico di Lucca, all’interno di un ancora più antico convento di suore domenicane, ma lo stabilimento produttivo si è trasferito, a partire dal 2004, nella primissima periferia della città, dove è possibile organizzare tour e visite guidate all’insegna di questo prestigioso Lucchese D.O.C. contattateci!

Happy tour!

Un modo insolito per visitare Lucca evitando il caldo pomeridiano.

Appuntamento alle ore 18,30 presso il Caffè Di Simo in Via Fillungo, happy hour con un calice di vino e una grande varietà di stuzzichini, una chiacchierata sul luogo in cui ci troviamo che era frequentato da Giacomo Puccini e da altre interessanti figure lucchesi come le Sigaraie e alle 19,00 circa partenza per la passeggiata cittadina.

Durante il tour potremo apprezzare la città che si prepara ad affrontare la notte: negozi che chiudono e che riprendono l’aspetto medievale, i riflessi sulle acque dei fossi, locali che si illuminano per accogliere i clienti, i primi avventori nei ristoranti, i Lucchesi che tornano a casa dal lavoro.. un momento intimo in cui si attenuano i rumori del giorno e la città si illumina lentamente con gli ultimi raggi di sole e poi con le luci artificiali, magiche e affascinanti.

Il tour terminerà in tempo per consentirvi, se avrete appetito, di fermarvi in qualche ristorante o pizzeria o di tornare a casa per cena o, il giovedì, di fare shopping nei negozi aperti nel dopocena.

Costo del tour (compreso un calice di vino e stuzzichini): 15 euro a persona.

Durata: dalle ore 18,30 alle ore 20,30 circa

Quando: ogni martedì e ogni giovedì nel mese di agosto. Per piccoli gruppi già costituiti è possibile concordare altri giorni per lo svolgimento del tour.

E’ richiesta la prenotazione per riservare i posti presso il Caffè Di Simo.

Per informazioni e prenotazioni, compilate il modulo sottostante o telefonate ai numeri: 349 1153068 o 339 6328832

Lucca: itinerario classico

Un piccolo borgo circondato da possenti mura, strade strette e lunghe che attraversano il cuore della città, negozi discreti incorniciati da palazzi borghesi: Lucca offre molti spunti di visita e partecipare ad una visita condotta da una Guida abilitata e specializzata sul territorio permette di vivere un’esperienza culturale e umana di grande qualità e di leggere la città con occhi nuovi.

L’itinerario classico consiste in una tranquilla passeggiata nel centro storico alla scoperta dei monumenti, dei luoghi e delle atmosfere che hanno reso Lucca famosa in tutto il mondo: le case medievali, le Mura Rinascimentali, le chiese Romaniche (San Michele, San Frediano e la Cattedrale), l’area dell’Anfiteatro Romano, Piazza Napoleone e Palazzo Ducale, Torre Guinigi e Via Fillungo con la Torre delle Ore.

Visiteremo la Cattedrale di San Martino che custodisce il ‘Re di Lucca’ ovvero un crocefisso in legno che, dice la leggenda, fu scolpido da Nicodemo e che fu meta di pellegrinaggi e di intensa devozione. Sempre in Cattedrale è possibile visitare (biglietto a parte) la parte musealizzata della chiesa e la cappella che contiene il monumento funebre dedicato a Ilaria del Carretto, moglie di Paolo Guinigi Signore di Lucca, e scolpito da Jacopo Della Quercia Straordinario artista del 1400.

Percorreremo insieme Via Fillungo per scoprire quanto può essere incantevole fare shopping nel centro di Lucca dove l’architettura degli edifici non può essere cambiata e i negozi offrono esempi deliziosi di stile Liberty.

Vi aspettiamo a Lucca!