Ricordi da una visita guidata : Verciano

vercianoVerciano, piccolo Borgo situato a sud del comune di Capannori, si contraddistingue per la sua ridente natura e la sua vocazione agricola. Il suo territorio si estende in una zona un tempo acquitrinosa, delimitata dal corso dei fiumi Rogio e Ozzeri, e ricca di boschi e cacciagione, apprezzata già dai ricchi signori provenienti dalle città fin dai tempi più remoti, che sempre hanno scelto questo luogo come sede dei propri villini di caccia. La sua storia affonda radici molto lontane: infatti, la sua origine è romana come il suo nome che deriva da Versicius, primo colono Romano a cui furono affidate queste terre paludose, bonificate attraverso lo scavo di un fosso profondo che congiungeva Ozzeri e Rogio, formando così a est l’ isola di Versiciano, dove sorge la chiesa di Santo Stefano, e a ovest la zona della chiesa di San Vincenzo. Sembra che le due zone, veri e propri borghi indipendenti, in epoca Medievale fossero collegati da un ponte, con obbligo di pagare un pedaggio per passare da una parte all’altra. Alcuni documenti attestano che dal secolo IX/X, il paese faceva parte di una Curtis Longobarda, affidata al dominio feudale della famiglia Corbi, che aveva a Lucca vari possedimenti. I Corbi, che avevano in Verciano un castello, furono poi costretti a fuggire e a rifugiarsi in città, a causa delle continue guerre che li avevano privati dei loro possedimenti in campagna, tra cui proprio il loro castello, che fu in parte ceduto alla famiglia De Cellis, oggi Celli, la famiglia più antica del paese, la quale costruì la propria abitazione nelle vicinanze del castello e finanziò i lavori per la chiesa di San Vincenzo di cui ebbero diritto di patronato (siamo circa nell’anno 1050). Il paese, distinto tradizionalmente in quattro zone, e cioè Cantieri nord, San Vincenzo, Santo Stefano e Vergalloro, è stata sede di ben quattro chiese: l’oratorio di San Lorenzo in zona Cantieri, probabilmente cappella privata e oggi andato totalmente perduto, la chiesa di San Vincenzo, la chiesa di Santo Stefano e l’ antichissima chiesa di San Michele, la più antica del paese, risalente probabilmente al secolo VIII, e costruita presso un ospedale, che aveva la funzione di accogliere i pellegrini della via Lata, la strada che collegava Pisa, attraverso i monti Pisani, alla via Romea, che passava da Lucca. Il paese di Verciano, unito in tutti i suoi quartieri dal 1700, è sempre stato al centro di opere di grande importanza per il territorio lucchese, tra cui la costruzione dell’acquedotto che, attraverso le sue arcate canalizzate, trasportava le ottime acque dei monti pisani verso la città di Lucca, che disponeva invece di pessime acque calcarose e malsane, che spesso portavano alla propagazione di epidemie. La sua costruzione fu opera, dopo varie vicissitudini, dell’architetto Lorenzo Nottolini, che riuscì ad ultimarlo grazie alla volontà della duchessa Maria Luisa di Borbone. Lungo le strade del paese, è impossibile non notare le numerose edicole dedicate a Maria Vergine, testimonianza della grande fede che gli abitanti di Verciano hanno sempre confidato in lei e che è culminata nel 1854, anno in cui scoppiò una potentissima epidemia di colera ,a causa, si crede, dei numerosi scambi che Ver016ciano aveva con le vicine città Marittime, per la fitta rete di navigazioni che avveniva dal mare attraverso i fiumi Ozzeri e Rogio. Ancora oggi l’antico porto di Verciano è visibile sul Rogio, in località Vergalloro. Il popolo di Verciano, decimato e disperato, invocò l’aiuto della Madonna con una processione solenne e, il giorno seguente, l’epidemia di colera era miracolosamente svanita. Da quell’anno si festeggia la Madonna del “Ringraziamento” il primo lunedì dopo la festa dell’ Assunta e, ogni tre anni, si compie una bellissima festa solenne in suo onore.

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